giovedì 11 giugno 2009

Brunetteide: Cesare o Dio?

Il nostro piccoloministro afferma durante una assemblea di industriali (che hanno espresso rumoroso dissenso) che la crisi sta facendo bene al reddito dei lavoratori dipendenti, che sarebbero - udite udite! - più ricchi di prima.
Si incazzano tutti - dai datori di lavoro al sindacato (perfino l'UGL), dalle organizzazioni sociali ad una serie di analisti economici, e il nostro piccoloministro non trova di meglio che far rispondere così il suo portavoce:

"Non c’è più religione! In risposta a una seria analisi economica del ministro Brunetta su crisi, disoccupazione, inflazione e potere d’acquisto di occupati e pensionati, ai sindacalisti della CGIL che presumibilmente si sono formati in gioventù sui testi marxisti, non resta che opporre il richiamo alle analisi della Cei e della Caritas. Istituzioni rispettabilissime e benemerite.
Cari marxisti immaginari della Cgil, il governo è il governo e la macroeconomia è la macroeconomia. Se avete qualcosa da obiettare al ministro Brunetta restate, se potete, sul suo stesso piano analitico. A Cesare quel che è di Cesare. A Dio quel che è di Dio."


Se il piccoloministro abusa di sostanze stupefacenti, mi sa che il suo portavoce gli fa da pusher...

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