giovedì 10 febbraio 2011

Le bugie della CISL FP


Riceviamo da Michele Gentile e, volentieri, pubblichiamo

CGIL
Dipartimento Settori Pubblici


Roma, 7 febbraio 2011
Prot. 2011/268
Cod. 333/17
Al Segretario Generale della FPS CISL
Via Lancisi, 25
00161 - ROMA
e, p.c. Al Segretario Generale della CISL
Al Segretario Confederale CISL addetto al Pubblico Impiego
Via Po, 21
00198 - ROMA

Ho letto sul sito della Fps Cisl una dichiarazione del Segretario Generale della categoria di commento al recente Accordo Separato del 4.2.
Nel testo, tra le tante cose opinabili, leggo “Così come sapevano tutti, compreso il responsabile dei settori pubblici Michele Gentile, dell’incontro a Palazzo Chigi e dell’impianto delle cose che si sarebbero discusse”.
Sono indignato da tale falsità e dal fatto che il Segretario, per tentare di giustificare il suo grave comportamento, usa dire bugie.

Ricostruiamo gli eventi.
La CGIL aveva appreso da un articolo dell’esistenza di incontri “segreti” ai quali avevano partecipato alcuni esponenti del Governo e CISL e UIL sul “Milleproroghe”.
Era stata informata nel pomeriggio di giovedì 3.2 del possibile incontro del venerdì mattina la cui convocazione è arrivata a Corso d’Italia alle ore 19.41.
Non era a conoscenza né di cosa si “sarebbe discusso”, (l’ordine del giorno dell’incontro era: accordo per la regolazione del regime transitorio degli istituti premianti del decreto legislativo 150/2009) né tanto meno conosceva il testo dell’Accordo che la mattina del 4.2 il segretario della FPS CISL, così come alcuni dei partecipanti al tavolo, sbandierava, mentre ne negava l’esistenza e che evidentemente era stato discusso e condiviso nei giorni precedenti.
E’ comunque una curiosa concezione delle relazioni sindacali quella per la quale alcuni sindacati negoziano separatamente e segretamente ed altri debbono essere informati e sottoscrivere magari con il sorriso sulle labbra!
Quel testo del quale veniva negata l’esistenza, è stato per giunta corretto nel corso dell’incontro dall’intervento del Segretario della Confsal, ma la Fps Cisl non se ne è accorta, visto che la scheda tecnica presente ancora sul sito non riporta la correzione.
Che tristezza! Ero abituato ad un’altra categoria della Cisl con la quale confrontarsi, litigare, condividere battaglie, ma sempre nella correttezza e nel rispetto reciproco che, almeno per parte mia non è mai venuto meno e che mai verrà meno.
Ma evidentemente le cose sono cambiate.
Non formulo diffida perché le falsità e le bugie vengano tolte dal testo pubblicato sul sito, ma mi auguro, ottimisticamente che ciò avvenga.
Se il segretario vuole sostenere un confronto su ciò che ha detto, sono pronto.

Il Coordinatore del Dipartimento
Michele Gentile

Perché la CISL (e il suo segretario) imbroglia

"...
un’esigenza primaria da garantire nel triennio di moratoria è la salvaguardia del livello delle retribuzioni conseguite nel 2010 che “non possono diminuire fino alla firma dei prossimi contratti nazionali successivi al blocco”;
si tratta di un impegno già presente nell’art. 9 del d.l. 78/2010 ma che è bene ribadire costantemente contro ipotesi applicative che vorrebbero sfilare sempre più voci retributive da quelle garantite per il triennio
..."
Se mai cercaste nel testo dell'intesa-vergogna la frase in grassetto citata fra virgolette dalla scheda tecnica pubblicata (a "trattativa" in corso) nel sito nazionale della cisl fp - www.fps.cisl.it, lasciate perdere: non la troverete.
All'ultimo momento qualcuno deve aver detto a Faverin che sarebbe stato veramente troppo lasciare un tale passaggio e lui, anche se non deve aver compreso, ha comunque implorato il Brunetta di rimuovere la frase (durante la trattativa segreta "tete a tete")
Peccato che abbiano dimenticato di avvisare l'estensore della scheda tecnica di tale rimozione e...ops.
Insomma, l'incontro cui lor signori si son degnati di invitare anche la CGIL
era tutta una farsa, L'INTESA ERA GIA' TUTTA SCRITTA (Susanna Camusso e Rossana Dettori lo hanno capito al volo, abbandonando l'incontro stesso e lasciando lor signori a cantarsela e a firmarsela).
Malgrado tutto ciò sia stato denunciato con forza e segnalato anche dagli organi di stampa, il buon Faverin ritrova il coraggio di continuare a mentire ai suoi iscritti (e a se stesso). Leggere le ultime sue dichiarazioni, please...
Salvatore Chiaramonte

In ½ ora CISL e UIL e Governo peggiorano le condizioni di lavoro di milioni di lavoratori pubblici pubblicata

4 febbraio 2011

Oggi a Roma il Governo, CISL e UIL hanno sottoscritto un pessimo accordo sul pubblico impiego.
La Funzione Pubblica CGIL Piemonte, esaminato il testo dell’accordo firmato a Palazzo Chigi, considera l’intesa come una vera e propria presa in giro delle lavoratrici e dei lavoratori.
 
l'’intesa separata siglata dalle sole CISL e UIL:
conferma i tagli dei lavoratori precari;
conferma il blocco dei salari previsto dalla Legge Finanziaria per il prossimo triennio;
non stanzia risorse per la contrattazione decentrata.
 
Si limita a promettere risorse assolutamente incerte negli importi e nelle scadenze per applicare da subito la discriminante Legge Brunetta sul salario di produttività dei dipendenti pubblici.
 
Precostituisce un modello contrattuale che esclude la presenza della CGIL che, fino a prova contraria, è il sindacato più rappresentativo del Pubblico Impiego su tutto il territorio nazionale.
A questo si aggiunge la dichiarata volontà di governo, di CISL e di UIL, di sequestrare il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici ad eleggere un proprio rappresentante attraverso le elezioni delle RSU.
 
Pertanto la Funzione Pubblica CGIL sta definendo iniziative concrete di lotta in risposta ad un accordo ingiusto ed inaccettabile che peggiora le condizioni salariali dei lavoratori pubblici.
 
Segretario Generale FP CGIL Piemonte
Salvatore Chiaramonte

giovedì 27 maggio 2010

Caro collega ti scrivo...

Caro collega, cara collega,
Immaginiamo – per un momento - che tu abbia un buon livello di inquadramento in un Ente che paga, più o meno normalmente, la produttività e che nel 2009 il tuo stipendio mensile sia stato di, esageriamo, 1800 euro omnicomprensivi.
Bene, poiché come saprai, il nostro Paese non è stato investito dalla crisi economica, almeno a detta dei nostri governanti, e i tuoi 1800 euro tutto compreso resteranno tali, non un centesimo in più, per il 2010, il 2011, il 2012 ed il 2013. Quattro anni durante cui tutto aumenterà, salvo il valore economico del tuo lavoro. Pagherai di più per le prestazioni sanitarie, per i servizi che i Comuni non riusciranno più a garantire alle attuali tariffe, per percorrere strade attualmente senza pedaggio, per l’inflazione che continuerà a correre nonostante il Governo del Paese. Nel frattempo, andrai in pensione con un anno di ritardo e, se sei donna, corri il rischio di non potervi più accedere come prima. La liquidazione, poi, la vedrai in tre tranches annuali. Ti sembra poco? Allora ci aggiungo l’ennesima limitazione del turn over e la certezza che i tanti lavoratori a tempo determinato cesseranno le loro attività (che significa un bell’aumento dei tuoi carichi di lavoro).
“Questa volta è una manovra più equilibrata del solito: pagano di più la politica e gli evasori”. Probabilmente il segretario generale dell’importante sindacato confederale che ha fatto questa dichiarazione è in possesso di informazioni negate alla CGIL. Una manovra che incide per i due terzi sul lavoro pubblico e sui bilanci delle autonomie locali ha di equilibrato solo il taglio, netto, ai diritti del mondo del lavoro dipendente.
Sentirai anche, in queste ore, altre organizzazioni sindacali che affermeranno con forza di essere fermamente contrarie e responsabilmente d’accordo con la manovra, senza porsi in alcun modo problemi di credibilità o affidabilità.
La CGIL invece, e con buona pace di Brunetta, chiamerà i lavoratori a manifestare contro questa manovra di bassa, bassissima, macelleria sociale, perché non sarà possibile sopportare oltre la continua messa in discussione di diritti che, questa volta, se persi lo saranno per sempre.
Per questo il 12 giugno saremo tutti a Roma dove speriamo di incontrare anche te, caro collega.
p.s. l’esempio iniziale è volutamente esagerato. Ma iniziare la lettera con una retribuzione più bassa ci sembrava indelicato nei confronti di chi, guadagnando dieci, quindici volte i nostri importi medi, si è messo d’impegno per sfasciare, in maniera definitiva, il lavoro pubblico.